1993-2013: VENTI ANNI DAL PRIMO ALBUM DEI CRANBERRIES


"Everybody Else Is Doing It, So Why Can't We?" che tradotto in italiano può suonare "Tutti gli altri lo fanno, perché noi non possiamo?"

E' il primo album della band irlandese dei The Cranberries. Pubblicato nell'aprile del 1993, proietta la band ai vertici delle classifiche di vendita grazie al successo del singolo "Dreams", e nonostante un esordio non proprio incoraggiante con l'EP "Uncertain".
L'album è stato ripubblicato nel 2002 con il titolo "Everybody Else Is Doing It, So Why Can't We? (complete sessions 1991-1993)", in occasione della realizzazione del box contenente tutti e quattro i primi album dei Cranberries, con in più alcune tracce extra (vedi la sezione discografia del sito).
Il secondo singolo tratto dall'album è "Linger", altra canzone divenuta negli anni uno dei cavalli di battaglia della band.



L'album ha venduto circa 8 milioni di copie in tutto il mondo.
Il disco gioca molto sulle emozioni, non solo limitate all'eccellente voce di Dolores, ma manifestate anche attraverso le efficaci linee di chitarra di Noel Hogan. Noel non si concentra sulla creazione di assoli, ma invece usa il suo strumento come una preziosa aggiunta alla sezione ritmica. Molti dei brani, da "Dreams" a "Sunday" o "How", si caratterizzano proprio per questo semplice gioco di passaggi acustici che contribuiscono all'atmosfera sognante di tutto il disco.
Mike Hogan è un altro musicista che si distingue all'ascolto del disco. Il suo basso è sempre molto presente e, come le chitarre, mantiene delle linee ed un ritmo semplice, ma efficace.



In definitiva può sicuramente affermarsi che "Everybody Else Is Doing..." è un ottimo album di rock, un debutto davvero superbo. Attraverso la sua calma, si crea un'atmosfera rilassata, quasi nostalgica, ma mai noiosa. Si passa da canzoni più vivaci, come "How", ad altre più lente, come "Linger" e "Sunday". Un album facile da ascoltare, dotato di efficaci e coinvolgenti canzoni, che si caratterizzano per le spiccate doti vocali di Dolores, il sapiente uso della chitarra di Noel, i precisi raccordi di basso di Mike ed anche l'uso sempre preciso e deciso della batteria di Fergal Lawler.

I Cranberries riescono così a creare una collezione di canzoni dal grande potenziale e capaci di attrarre una notevole fetta di pubblico: un album raffinat pronto a lanciare definitivamente la band nel panorama musicale internazionale.
Certo, è innegabile ammettere che i Cranberries probabilmente sarebbero poca cosa senza la presenza scenica e vocale della cantante Dolores O'Riordan.
Si può certamente dire che è lei la vera rivelazione musicale dei primi anni novanta. Con il suo taglio di capelli, la sua voce energica, melodiosa ed avvolgente, è letterlamente piombata sulla scena pop di quegli anni come una banshee feroce, lasciando una scia che molti successivamente hanno cercato di seguire ed imitare. Il suo personaggio sarebbe poi esploso con il lavoro successivo della band (chi non ricorda "Zombie"), ma nel contesto di questo primo album, lei comincia già a mostrare la tempesta musicale che sarebbe poi esplosa.

Uscito nel 1993, l'album è stato sicuramente "riscoperto" all'indomani del grande successo ottenuto con il secondo disco.
Merito va dato sicuramente anche allo straordinario produttore, Stephen Street, che ha dato un'indiscutibile caratterizzazione al sound dei Cranberries, sicuramente non commerciale, un mix di influenze che includeva The Smiths, Sinead O'Connor e Cocteau Twins. Un veterano produttore di album degli Smiths, e di gran parte del lavoro solista di Morrissey, Street ha lasciato la sua firma: chitarre che squillano, sezioni di archi cinematografiche e, naturalmente, una dose massiccia di ammalianti vocalizzi.

Dopo il successo mondiale di "Linger" e "Dreams", i Cranberries sono diventati una band di successo. E proprio per questo bisognava lanciarsi in un programma di tour non-stop e molte apparizioni live. L'album ha raggiunto la posizione numero 18 della Billboard 200 e numero 1 nel Regno Unito e in Irlanda, alla fine raggiungendo più di cinque volte il disco di platino negli Stati Uniti. Un popolare brano dell'album, "Sunday", fatto per la fase promozionale, non era però destinato a diventare il terzo grande successo dell'album.